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in ATTI DEL XXII COLLOQUIO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LO STUDIO E LA CONSERVAZIONE DEL MOSAICO (Matera, 16-19 marzo 2016), a cura di Claudia Angelelli, Daniela Massara e Andrea Paribeni, Tivoli 2017, pp. 313-323.
Sora (FR), Chiesa e monastero di San Domenico Trovare dei piccoli lacerti pavimentali di stile cosmatesco nella cripta di San Domenico, nella omonima chiesa a Sora, è stata una inaspettata e piacevole sorpresa. Di questi pochi avanzi di litostrato non ne ho mai sentito parlare da nessuno. Notizie in proposito sono pressoché inesistenti per cui non mi resta che fare delle mere e superficiali ipotesi. 1011. Fondazione del monastero; 1031. San Domenico muore nella cripta della chiesa; 1060. Prima ricognizione delle spoglie di S. Domenico; 1075. Gli abati che succedettero a S. Domenico "ampliarono ed abbellirono il monastero, con torre ed altri muri forti come un castello…"; 1103. Sora fu incendiata e devastata dal duca di Puglia Ruggiero 1104. Riconsacrazione del monastero da parte di papa Pasquale II; 1155. Papa Adriano IV visita Sora e riconsacra la cattedrale il 9 ottobre; 1208. Papa Innocenzo III visita Sora; 1222. I monaci benedettini vengono cacciati dal monastero. Da questa breve cronologia del monastero e chiesa di San Domenico a Sora, e accettata l'idea base che nell'edificio fosse stato realizzato un litostrato di tipo cosmatesco, possiamo fare diverse ipotesi. 1) Che il pavimento musivo fu realizzato sotto papa Pasquale II in occasione della riconsacrazione, quindi entro il 1104; 2) Che il pavimento fu fatto prima del 1208, probabilmente dal maestro Iacopo, figlio di Lorenzo di Tebaldo, nel 1208 in occasione della visita di papa Innocenzo III e in concomitanza dei primi lavori cosmateschi che interessarono la cattedrale di Anagni; 3) Che il pavimento fu realizzato nel 1155 in occasione della riconsacrazione della chiesa da parte del papa Adriano IV. I pochi resti pavimentali visti nella cripta sono insufficienti per poter dire qualcosa di preciso su una presunta identificazione sulla base di parametri stilistici e comparativi. Ciò che posso dire è che le tessere marmoree sono simili a quelle utilizzate nei litostrati cosmateschi del XIII secolo, ma non è escluso che esse provengano da riquadri pavimentali della metà del XII secolo.
Among the several well preserved (but mostly unpublished) floors from Palatine hill, the pavement covering the Magna Mater temple’s tank (204-191 BC, 1st phase) represents the first evidence of the brick tesserae technique in that location. Moreover other cement pavements belonging to the 2nd phase of the sanctuary (subsequent to the fire occurred at 111 BC) are very significant, together with the monochrome black mosaics found in the service quarter of the temple, ascribed to a renovation of early imperial age.
La piccola chiesa delle Clarisse di San Pietro in Vineis ad Anagni conserva porzioni di pavimento cosmatesco nel presbiterio rialzato. L'analisi dell'opera riporta indubbiamente alla mano di una sola possibile bottega: Cosma figlio di Iacopo di Lorenzo.
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Anche Tivoli si è rivelata una città ricca di sorprese nel mio itinerario turistico-cosmatesco. E che non sia stata ancora ben esplorata da questo punto di vista, lo dimostra il brevissimo paragrafo che Enrico Bassan pubblica nei suoi "Itinerari Cosmateschi" del 2006. Solo undici righe per sintetizzare l'opinione in merito di due autori che ci hanno preceduto in queste analisi, De Vita, nel 1951 e la ben più famosa Dorothy Glass, nel 1980. Ma è evidente che molti autori moderni non devono aver avuto modo di visitare minuziosamente la città perché altrimenti avrebbero realizzato che, in realtà, essa è ricca di spunti, come d'altra parte c'era da aspettarselo in un zona geografica così ricca di storia. In realtà è già abbastanza strano che non si sia tenuto conto dell'elenco delle opere cosmatesche stilate prima del 1950 da Edward Hutton e pubblicate nel suo libro The Cosmati. In effetti, Hutton offre il seguente elenco per Tivoli che dimostra quanto le testimonianze cosmatesche in quella città non fossero poi proprio così scarse come potrebbe sembrare in un primo momento: Duomo: Frammenti di pavimento, campanile; S. Michele: campanile; S. Maria Maggiore: frammenti di pavimento, altare nella navata laterale, due colonnine tortili; S. Silvestro: frammenti di pavimento; S. Pietro: frammenti di pavimento; S. Andrea: frammenti. Come era già evidente dai tempi di Hutton, in Tivoli non c'era solo la chiesa di San Pietro che conservava una bella testimonianza di pavimento cosmatesco. La cattedrale di San Lorenzo La prima domanda che si può porre, ricordando le opere in massima parte intere dei pavimenti delle cattedrali di Ferentino, Anagni, Terracina ed altre, è come mai in quel di Tivoli esistono tante e diverse tracce di pavimenti cosmateschi e frammenti di arredi liturgici che potremmo definire, senza grande rischio di sbagliare, "erratici"? Come cercare di individuare e distinguere i resti di impianti pavimentali cosmateschi originali da quelli che potrebbero essere ivi stati trasportati da altri luoghi? Da una sommaria analisi delle fonti storiche documentali che descrivono la città di Tivoli, si evince con certezza che avendo a disposizione una grande ricchezza di fonti lapidee primarie a pochi passi di distanza, come le ville romane, i lastricati di porfido che adornavano queste finirono inesorabilmente per essere smontati e reimpiegati per abbellire e decorare le numerose chiese medievali della città. Di questo ne troviamo diverse conferma in un libro dell'Ottocento 1. Di quali chiese si tratta? Di Filippo cita Ligorio il quale era un noto architetto napoletano nato a Napoli nel 1513 e morto a Ferrara nel 1583 ed progettista della Villa d'Este di Tivoli. Fonte autorevole, quindi, che dimostra operazioni di reimpiego del materiale porfiretico tratto dalle ville circostanti, in alcune chiese di Tivoli attorno alla metà del XVI secolo. Tuttavia, la mia opinione è che il fulcro delle operazioni cosmatesche in Tivoli si ebbe nelle oscure vicende di ristrutturazione, ampliamento, e forse riedificazione della chiesa cattedrale di San Lorenzo, che le cronache dicono essere avvenute tra la fine dell' XI e gli inizi del XII secolo, Poi sembra che essa sia stata di nuovo ricostruita, forse in seguito alle distruzioni dovute a guerre ed eventi calamitosi, forse verso la metà del XII secolo, quando a Roma venivano consacrate tutte le maggiori chiese romaniche. E' ovvio quindi supporre che la chiesa fosse dotata, come quelle romane, di un bel pavimento precosmatesco. La storia della chiesa romanica è avvolta da una nebbia oscura che nulla ci dice proprio degli anni che più ci interessano. Ad ogni modo, io credo che dalla fine del XII secolo l'edificio fu interessato da una sostanziale campagna decorativa in 1 Di Filippo A. Sebastiani, scriveva nel suo Viaggio a Tivoli nel 1825, pag. 261: "Questa fabrica grandiosa si chiamavasi volgarmente il Tempio degli Stoici, e Ligorio ci dice che, negli angoli vi erano colonne, e che il pavimento era lastricato di porfidi, e di altre pietre, che furono tolte per adornare alcune chiese di Tivoli". 292
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Javier García Liendo. El intelectual y la cultura de masas. Argumentos latinoamericanos en torno a Ángel Rama y José María Arguedas. West Lafayette: Purdue UP, 2017Journal of inherited metabolic disease
S-adenosylhomocysteine hydrolase deficiency: two siblings with fetal hydrops and fatal outcomes2010 •
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An Easy-to-Use, Rapid and Inexpensive Method to Determine Methicillin Resistance In Staphylococcus aureus2016 •
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Nanocrystalline NixCo(0.5−x)Zn0.5Fe2O4 ferrites: fabrication through co-precipitation route with enhanced structural, magnetic and photo-catalytic activity2018 •
CASALEZZA
Portico, peristilio e ombracolo. Forme di resistenza tra gli spazi di transizione mediterranei2023 •
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EFEK INHIBISI ENZIM α-GLUKOSIDASE DARI EKSTRAK ETIL ASETAT, ETANOL, DAN INFUSA DAUN JAMBU MENTE (Anacardium occidentale Linn)2014 •
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Evaluation of Physical and Geomechanical characteristics at a Steel Rolling Factory at Ataqa industrial zone, Suez, Egypt using Seismic Methods2021 •
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New technique for molecular-dynamics computer simulations: Hellmann-Feynman theorem and subspace Hamiltonian approach1986 •
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Technical efficiency in Brazilian citrus production2015 •
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914 A prospective randomized study to compare functional outcomes of radiofrequency and ultracision scalpels in videolaparoscopic radical prostatectomy2013 •
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Comparison of Vitamin A, D & Zinc Serum Levels Between Children with Urinary Tract Infection and Control Group in Two University Hospital2013 •
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