Roman calendar

These pages supplement the table of Julian equivalents for Roman dates in Drumann-Groebe vol. 3. They move, with supporting evidence, the intercalary month from 59 to 58 BC and from 54 to 55 BC.  All phases of the Moon and market days (nundinae)  are listed for those years.

Aunque a veces no nos demos cuenta, somos herederos directos de Roma, de su cultura y de su forma de concebir aspectos tan determinantes como las leyes, la estructura social o el mismo paso del tiempo. Este último nos servirá de guía para adentrarnos en el mundo romano de modo distinto, a través de su calendario, con sus meses, semanas, días, horas y los principales hitos que marcaban el día a día de quienes lo utilizaron para regir sus vidas antes que nosotros.
Vive ahora de primera mano lo que pudo ser un año cualquiera en la antigua Roma, del 1 de enero al 31 de diciembre, en un viaje a través de su cultura y su historia - la grande y la pequeña - en el que asistirás a sus fiestas, sus ceremonias civiles y religiosas, sus ocupaciones cotidianas. Desde el emperador al esclavo, del mercader al senador, del soldado al labrador, todos ellos tienen su hueco en esta obra, que se extiende por los más de mil doscientos años de historia de esta extraordinaria civilización en la que se hunden nuestras raíces.

Este artículo pretende demostrar que Augusto nació en el mes de diciembre astronómico, bajo el signo de Capricornio, en una fecha que se correspondía con el septiembre calendárico debido a las viejas discrepancias del calendario tradicional romano con respecto a la realidad astronómica, así como señalar la endeblez de las demás teorías propuestas acerca de esta cuestión.

Il Calendario Romano, secondo la leggenda, sarebbe stato introdotto «con ingegno
acuto, ma con mentalità agreste» dal re fondatore, Romolo, su una base di dieci
mesi (da Marzo a Dicembre): esso sarebbe stato emendato però –subito dopo– dal
suo successore, Numa Pompilio (o da Tarquinio Prisco?), attraverso la introduzione
dei mesi di gennaio e febbraio. In realtà è probabile che il calendario, nella struttura
di base, sia da attribuirsi al periodo postmonarchico, e precisamente all'attività dei Decemviri (stimata tradizionalmente per gli anni 451-449 a.C.)...

The article focuses on the author's research on the chronographical background of the Zodiac Mosaic Calendar in Synagogue at Hammath-Tiberias. He researched to find the origin of mosaic decoration, the twelve zodiac sign, the four seasons, and Helios, which was found in synagogues in two parts of Palestine, Galilee and Judah. The chronograph of the mosaic art was extensively debated. The author further studied the history of Palestine Jews in the 4th century. Most of the work was done during the period of Hillel II.
The author concludes that the mosaic from the Stratum IIa synagogue with the Zodiac Calendar was executed in the time of Hillel II, who said to have died around 365 CE. He proposes the new date of the execution of the Zodiac Mosaic from Hammat-Tiberia (Stratum IIa) after the earthquake in 363, that is, in 364 or 365.

Quaderno n. 2 –– Conferenze 1996, stampato per conto del Circolo da De Bastiani ed., Vittorio Veneto, novembre 1996 –– Sommario: (1) IMPERIO Loredana, 1095-1099. La Prima Crociata pp. 2-19; (2) GUSSO Massimo, Il Calendario Romano, alle origini di quello moderno (conferenze del 9-2-1996, prima parte, e 11-10-1996, seconda parte) pp. 21-47; (3) ARNOSTI Giorgio, L’Età del Ferro nell’antico cenedese (appunti dalla fine dell’Età del Bronzo alla romanizzazione pp. 48-86; (4) PERISSINOTTO Aldo, Viaggio a Troia pp. 87-91; (5) DOMINI Roberto, La corazzata Vittorio Veneto pp. 93-111

The four seasons of the Roman calendar, as described by Marcus Terentius Varro, are different from our seasons, in the sense that they start on days which differ from those that we are using today. In his Books on Agriculture, Varro shows that the Roman seasons started on the Cross Quarter-days instead than on the Quarter-days of the year as it happens today. Besides the classic subdivision in four parts, in the Books on Agriculture we can also find the year divided into eight parts, that is eight seasons having quite different lengths. In our discussion of Varro's seasons we will compare the days he mentions for the separation of seasons to the Cross Quarter- and Quarter-days that we find in Celtic calendars.

Passava anche nel territorio lucchese? Attraverso la valle si collegava col nord? Questioni generali. Storia degli studi. Ipotesi. Era una strada brutta che si può immaginare che s'aggirava tra i macchi se Tassignano è da cassus come Capanne prima di Chiesina. Le strade antiche si biforcavano con la stagione. San Piero in Campo (Pieve) San Salvatore (Pieve) girare per Rughi (Claudia?x) Porcari e riconnettersi ci son toponimi tipo Paganico. L'estensione della città di Lucca in epoca tardoromana era addirittura su 39 ettari. Più di Verona e Parma di 15 ettari e passa. Pavia 25 Verona 35 Parma da 14 a 23. Stamani abbiamo esplorato la 'variante' via Clodia da Gragnano a est che si diparte dalla presunta casa di Santa Gèmma a destra venendo da Pescia di carreggiata ridotta asfaltata di sapore antico per come affronta le pendenze serpeggia l'abbiamo percorsa fin dopo un bivio per via della Chiesa fino a una MAESTA' (santèlla) diroccata di laterizio. Si va verso San Pietro in Marcigliàno (bella Pieve in restauro) dove la via romana scorreva sotto per Villa Mansi certo veicolando 'MANSIO'. La percorrenza è parallela allo stradone di Segromigno che avevamo fatto nel gennaio 2017, per il RACCORDO CLAUDIA quando a memoria proseguimmo per le Quattro Strade La Legge salendo Montecarlo da Montichiàri ristorante 'La Nina' e riscendendo a Luciàni per fare avanti e indietro il lungo cardine dal cartello di Pietrabuòna a Gallèno fino a Ponte a Cappiàno per l'ELSA. La rèdola finisce anche alle Quattro Mura (bar pasticcerie) dove si dipartono i sentieri per Montecàrlo (collina) era verisimilmente una 'bretella' fra questi e l'area della pieve di SEGROMIGNO in Monte dopo Villa Mansi la celebre dimora delle valli lucchesi. La strada Pesciatina attuale da metà è una via NAPOLEONICA come trovo scritto in C. SARDI, Vie romane e medioevali nel territorio lucchese in Atti della R. ACCADEMIA LUCCHESE 1914 tranne nel tratto Picciorana rondò di Lunata dove la strada fa una pièga, che percorrevamo tutti i giorni dove, sul margine superiore Cassia e Clodia scorrevano appaiate e forse coincidenti. Ricordiamo che A. SOLARI "Lucca centro itinerario nell'antichità" è: Boll. Stor. Lucchese 1929 lo possediamo in fotocopia. Ricordiamo anche come un'opera molto celebràta di M. BERENGO su nobili e ,mercanti lucchesi non sia nei ns. favori e ricordiamo un'importante disanima storica della cultura a Lucca degli ultimi decenni: v. di ANTONIO ROMITI, "LUCCA E LA STORIOGRAFIA PER IL MEDIOEVO: NOTE SULLA PRODUZIONE DEGLI ULTIMI CINQUANTA ANNI', ATTI ACCADEMIA, Seconda Serie TOMO XXVII, 1998-99, 159-200. (E se non vi siete divertiti non s'è fatto apposta)
NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE. UNO DI PALERMO L'HA LETTO PER 3 GIORNI ED E' MORTO. SE volete la via Claudia 2. Ma Luni era proprio lì. o ce l'han messa gli antichisti tedeschi per Ferrari? Marinella (Lily Marlèn erano gli anni). Se fosse stata come Velleia? Sarebbe stata a Ligonchio la metropoli dell'appennino come Libarna sulla valle parallela e tornerebbe la città dell'altro versante che hanno cercato (v. Musei Civici Reggio Emilia sulla via verso Parma "La valle del Tassobbio" in rete"). Cervarezza è nota per i fratelli Cervi. Busàna potrebbe essere BOTA (Boron e tornerebbe sulla linea gòtica m'è coitus). Calamone è il lago sotto monte Ventàsso c'era vento ma è Lessa è una salita tirata a pettata lunga la fai correndo CORSA e Calamone sembra toponomastica corsa (Calamella). La Peutingeriana storge la Clodia col foro Clodi a XVI miglia da Luna a Maltagliàta pian di Gioviano? Sàlita potrebbe essere Clodi è il torrente che va a  Pian di Gioviano e nel Serchio ma fa làgo (il foro clodi poteva essere 7 km da lì al toponimo Carnesciale e Veca 'vecchia' antico gioco gibigiana barbaglio?). Fa 16 x 1400 ma il miglio toscano era lungo. tieni girasse da Sermezzàna. Anche Lucca sarà stata a Nave la Tabula è tutta un po' spostata e tornerebbero sul lungo fiume le XII m.a a monte da Foro Clodio come per Pescia.

The first time January 1 came to be considered as the beginning of the new year was back in 45 BCE. The Roman calendar before that began in the month of March and consisted of 355 days. An additional 27-day or 28-day intercalary month would sometimes be inserted between February and March. It was Roman dictator Julius Caesar who reformed the calendar soon after coming to power in the late first century BCE. But even as the Julian calendar gained popularity, large parts of Europe did not accept it till well into the mid-16th century CE. With the advent of Christianity, January 1 as the beginning of a new year was seen as pagan, while December 25, with its religious connotations regarding the birth of Jesus, was considered more acceptable.

Explores the implications of the early Julian chronology proposed in ZPE 142/7 for pre-Julian dates in the late Republic, particularly for the lunar date in 67 BC given in CIL I2 2511, and for the lengths of intercalations required to meet the market day of 1 January 77(R) implied by the tumults Lepidianus. A revised day-exact pre-Julian chronology is proposed for most of the years between 77 and 45 BC.

The analysis of CILI2 26511 was based on deGrassi's and Brind'Amour's discussions, which were later invalidated by a new reading by Emiliozzi. However the difference turns out to have very little effect